COME LEGGERE UNA BUSTA PAGA

Chiara Moschetti (Elaborazione dati contabili)

(«Mod. Cedolino TS» – Elaborazione Grafica © 2007 – )

L’art. 1 della Legge n. 4 del 5 gennaio 1953 prevede che: “E’ fatto obbligo ai datori di lavoro di consegnare, all’atto della corresponsione della retribuzione, ai lavoratori dipendenti, con esclusione dei dirigenti, un prospetto di paga in cui devono essere indicati il nome, cognome e qualifica professionale del lavoratore, il periodo cui la retribuzione si riferisce, gli assegni familiari e tutti gli altri elementi che, comunque, compongono detta retribuzione, nonché, distintamente, le singole trattenute”.

Il cedolino dello stipendio, è quindi un documento che il datore di lavoro è tenuto a consegnare al proprio dipendente al cui interno sono contenute informazioni di estrema importanza per il lavoratore, in cui non vengono solo indicato comunicate notizie riguardanti il rapporto di lavoro, ma anche tutto quello che riguarda lo stato del lavoratore nei confronti di previdenza e fisco, ecco perché è importante essere consapevoli di questo documento, che ricordiamo essere fondamentale quando decidiamo di richiedere mutui o finanziamenti.

LA BUSTA PAGA: INTESTAZIONE

Nonostante le voci in busta paga siano molte, possiamo semplificare il tutto asserendo che la busta paga può essere divisa in 3 sezioni principali, ognuna delle quali dedicata ad una specifica componente della retribuzione: INTESTAZIONE; CORPO e PARTE FINALE.

Nell’intestazione appaiono tutti i dati della ditta: vi troviamo indicati i dati anagrafici della ditta, la posizione Inps e la posizione Inail ad essa riferiti (Fig.1 voce. A) e i dati del lavoratore quali: il mese di retribuzione (Fig.1 voce. B); la data di assunzione (Fig.1 voce. C); il livello (Fig.1 voce. D); qualifica (Fig.1 voce. E);  gli scatti d’anzianità, ovvero gli aumenti periodici stabiliti dai contratti collettivi (Fig.1 voce. F); paga base (o minimo tabellare) stabilito dal C.C.N.L, tenendo conto della categoria e della qualifica del lavoratore(Fig.1 voce. G).

LA BUSTA PAGA: IL CORPO

Nella seconda sezione, ovvero nel corpo, sono riportati le voci che permettono di comprendere l’effettivo retribuzione del dipendente.
Si potranno così leggere le voci della retribuzione (Fig.1 voce. H) che possono variare da un mese all’altro e che determinano il totale delle competenze (al lordo di tasse e contributi), quali:

  • retribuzione ordinaria;
  • straordinari;
  • premi di produttività;
  • ferie;
  • infortunio;
  • maternità;
  • permessi;
  • malattia;
  • tredicesima o quattordicesima,
  • anticipi sul T.F.R.

A queste seguono le voci che determinano il totale delle trattenute(Fig.1 voce. H), quali:

  • tasse;
  • contributi diversi;
  • addizionali;
  • detrazioni;
  • rimborsi I.R.P.E.F;
  • quote T.F.R

LA BUSTA PAGA: LA PARTE FINALE

Infine, nella parte finale possiamo andare a rintracciate i  dati previdenziali: imponibile previdenziale e totale contributi, ossia quelli che il datore di lavoro deve versare all’I.N.P.S (Fig.1 voce. L) e all’I.N.A.I.L (Fig.1 voce. M) per la pensione di anzianità e d’invalidità, nonché i trattamenti economici di malattia e maternità e la cassa integrazione.

Ricordiamo che una parte dei contributi che vengono versati dal datore di lavoro sono a carico del lavoratore e vengono quindi trattenuti dalla busta paga.

Oltre ai dati previdenziali in questa sezione trovano spazio anche i dati fiscali, quali l’imponibile fiscale (Fig.1 voce. N), imposta lorda e netta I.R.P.E.F (Fig.1 voce. O) , detrazioni d’imposta, totale trattenute e addizionali I.R.P.E.F. (Fig.1 voce. P) e il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) (Fig.1 voce. Q).

Il TFR viene erogato quando il rapporto di lavoro in atto cessa (dimissioni, scadenza contratto o licenziamento). Il TFR in busta paga è l’ammontare calcolato in maniera cumulativa e dipende da una serie di fattori tra cui l’anzianità di servizio. Il TFR riceve una tassazione separata del 20% all’erogazione e una tassazione finale da parte dell’Agenzia delle Entrate in base all’aliquota media degli ultimi due anni di servizio, detta anche appunto tassazione TFR

La voce dello stipendio netto(Fig.1 voce. R) è il corrispettivo effettivo che viene erogato al  lavoratore, esso  si calcola sottraendo dalla retribuzione lorda gli oneri sociali e le trattenute fiscali a carico del dipendente.

Possiamo, inoltre, trovare i riassuntivi delle presenze: ossia le ore e i giorni di lavoro effettivo, i giorni e le ore di permesso e di ferie, le assenze e gli eventuali straordinari svolti (Fig.1 voce. S).

Vogliamo infine dedicare a questo breve excursion sulla busta paga un ultimo paragrafo sulle ferie, sul calcolo delle ore residue e di quelle maturate.

Prima di capire però come e dove farlo, è necessario comprendere la differenza tra ferie e permessi.

Si definiscono ferie i periodi di riposo annuali ai quali il dipendente ha diritto per il principio costituzionale di tutela della salute psicofisica del cittadino–lavoratore, nonché della cura dei propri interessi personali e del tempo di vita.

I contratti collettivi di lavoro individuano le giornate annuali di ferie spettanti per ogni tipologia di lavoratore dipendente.

Si definiscono permessi orari (ROL, PAR ed ex festività) quelle ore di permessi individuali previsti dai contratti collettivi in aggiunta alle ferie.

Le ROL (o PAR in base al contratto collettivo applicato) sono dei permessi- richiesti dal dipende- di riduzione annua dell’orario di lavoro, mentre le ex festività in busta paga sono permessi orari dovuti a seguito dell’abolizione di 5 festività nazionali (San Giuseppe, L’Ascensione, Festa dell’Unità Nazionale, Corpus Domini, San Pietro e Paolo).

Se cercate quindi una conferma del calcolo delle ore di ferie godute e spettanti dovete guardare nella parte inferiore del vostro cedolino, ovver  “ratei”.

Le ferie nella busta paga spettanti del lavoratore possono essere esposte in quattro contatori differenti:

Residuo AP (Fig.1 voce. T): ferie e permessi non goduti fino al 31 dicembre dell’anno precedente;

Maturato o Spettante (Fig.1 voce. U): ferie e permessi maturati in base a quanto previsto dal contratto e al lavoro svolto nel mese;

Goduto (Fig.1 voce. V): ferie e permessi goduti nell’anno in corso;

Saldo/Residuo (Fig.1 voce. Z).

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